Di pietra e di legno. Una casa alpina fra età del ferro e romanizzazione
Dal 18 maggio 2013 (Notte dei Musei) il Museo Nazionale Archeologico di Cividate Camuno (BS) ospita la mostra “Di pietra e di legno. Una casa alpina fra età del ferro e romanizzazione” che espone i materiali ritrovati a Pescarzo di Capo di Ponte (BS), nella media Valcamonica, in una casetta in pietra e legno distrutta in antico da un violento incendio, che tuttavia sigillò e conservò come in una straordinaria istantanea tutto ciò che vi era all’interno.
All’interno della casa, in uso tra II e I secolo a.C., sono stati trovati i resti degli abitanti, degli animali domestici, oggetti d’ornamento, attrezzi da lavoro, ceramica, resti alimentari, che hanno restituito uno straordinario spaccato della vita quotidiana del territorio tra tarda età del Ferro e romanizzazione.
Lungo una parete doveva esserci uno scaffale in legno con funzione di vano dispensa, con contenitori da cucina e da mensa che trovano confronti in area centro-alpina. Sono stati recuperati caratteristici boccali, teglie, una pentola ansata con manico in ferro, un paiolo in bronzo. Sono inoltre presenti anche bicchieri e coppette in ceramica fine di tradizione romana, importante spia del processo di romanizzazione avviato nel territorio. Nell’area esterna è stata trovata anche una macina a rotazione.
L’esame sui resti alimentari ha offerto informazioni preziose sulla dieta dei suoi abitanti: sono attestati l’orzo e il farro, che dovevano costituire ingredienti fondamentali di un’alimentazione a base di cereali e legumi. Non doveva mancare la frutta, variabile a seconda delle stagioni, testimoniata da resti di nocciòlo. Dato interessante è la presenza di gusci di noce, perché tra i più antichi ritrovamenti in Italia. In questo caso la presenza è indizio dell’acquisizione di nuove abitudini alimentari introdotte con la romanizzazione.